Galilei

  Galilei


-Tra il 500 e gli inizi del 700 i in Europa avviene un rapido progresso delle scienze, ma soprattutto l’elaborazione di un nuovo metodo basato sull’osservazione dei fenomeni naturali. Tale straordinario evento è indicato con l’espressione “rivoluzione scientifica“ in quanto assegnato una profonda trasformazione della mentalità e della visione del mondo.

-Galilei dimostrò la verità della teoria eliocentrica copernicana, la quale non è in contrato con la Bibbia infatti fede e scienza hanno competenze e linguaggi diversi.

-Critica anche il "principio di autorità" che determina un sapere astratto caratterizzato dal finalismo ed essenzialismo

-Galilei elabora anche il metodo scientifico, che si basa su due principi:

  • la concezione matematica dell'universo e della natura
  • la distinzione tra qualità oggettive e qualità soggettive

- Ed è articolato in:

  • "sensate esperienze": ovvero le esperienze compiute mediante i sensi (momento osservativo-induttivo)
  • "necessarie dimostrazioni": cioè i ragionamenti condotti su base logico matematica (momento ipotetico- deduttivo)
  • "cimento" o verifica: la prova dei ragionamenti scientifici attraverso procedure sperimentali.

DOMANDE PAGINA 60

1. A Galileo si deve la prima verifica di tipo empirico della teoria copernicana dotata di un significato fisico oggettivo. La novità della posizione di Galileo consiste proprio nel sostenere che il copernicanesimo rispecchia la vera struttura fisica dell’universo e non è semplicemente una delle tante congetture possibili. 

2. Galileo si vide costretto ad approfondire l’analisi della Bibbia e sostenne che essa avesse uno scopo etico religioso e non scientifico. Tra scienza e fede dunque non c’è contraddizione ma separazioni di competenze. 

3. Alla base del metodo Galilei c’è una serrata critica al “principio di autorità” il sapere che si richiama tale principio è per Galileo un sapere libresco, una costruzione astratta e sterile incentrata sull’esegesi dei testi tradizionali

DOMANDE PAGINA 62

1. Galileo ricorrendo a una fortunata formula, parla di “sensate esperienze”, ossia di esperienze compiute mediante i sensi e in modo particolare la vista che offre le maggiori garanzie poiché è il senso “sopra tutti gli altri eminentissimo”. Il metodo Galilei non si limita a conferire valore all’esperienza sensibile e all’induzione di leggi generali dall’osservazione dei fenomeni e dei casi particolari. 

2. Un altro approccio fondamentale per la ricerca scientifica di Galilei è quello ipotetico-deduttivo, cioè il procedimento che consente di inferire determinate conclusioni partendo da un’intuizione di base, quindi di formulare un’ipotesi attraverso deduzioni logico-matematiche.

3. Le ipotesi e le teorie devono sempre ottenere il “cimento“, cioè la conferma o verifica sperimentale. La scienza moderna non si accontenta di un riferimento generico all’esperienza ma invoca la necessità di creare in laboratorio le condizioni per la verifica dell’ipotesi. 

4. Significa che lo scienziato deve spogliare la natura di ogni considerazione di carattere qualitativo e soggettivo, per studiare soltanto i rapporti quantitativi e matematici. 


DOMANDE PAGINA 65

1. Nella Bibbia sono presenti alcuni passi in cui si sostiene che la Terra è immobile e il Sole si muove.

2. Fu scritta con esempi ed espressioni semplici o immagini allegoriche, rivolte a un pubblico incolto.

3. Galilei afferma che le leggi di natura sono caratterizzate dalla necessità e quindi non lasciano margine d i interpretazione 

4. La verità  rivelata è presente nella Bibbia e dettata da Dio, mentre la verità naturale è scritta da Dio con il preciso linguaggio della matematica. Entrambe provengono da Dio ma hanno competenze e linguaggi diversi, infatti la Bibbia ha uno scopo etico e religioso, mentre alla scienza spetta l'interpretazione della struttura della natura.

DOMANDE PAGINA 67

1. L'aristotelico afferma che, nonostante i nervi partano dal cervello e non dal cuore, non può accettare tale risultato poiché è contrario alla lezione di Aristotele. 


2.

3. Si riferisce al fatto che l'aristotelico obbedisce al concetto "ipse dixit" perché lo ritiene un principio di autorità invalicabile.

4. Con "volgo" Simplicio si riferisce al popolo.

5. Galileo critica il dogmatismo aristotelico perchè di fronte alla verità i Peripatetici non possono accettarla proprio perché è contrario a ciò che ha detto il loro maestro.
Condivido la critica di Galilei nei confronti degli aristotelici che assumono il sistema aristotelico come intoccabile e unico (definitivo), al contrario del filosofo greco che dava maggior importanza all'indagine e alla ricerca.

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