Cartesio

 Cartesio

-Cartesio ritiene che occorra individuare un metodo rigoroso di conoscenza, il quale si deve ispirare al rigore e alla chiarezza del metodo matematico, pertanto elabora le quattro regole del metodo:

  • l'evidenza: solo le idee chiare e distinte si possono considerare vere
  • l'analisi: occorre scomporre i problemi nelle loro parti elementari
  • la sintesi: bisogna passare gradualmente dalle conoscenze semplici a quelle complesse
  • l'enumerazione: è necessaria una revisione generale di tutte le fasi precedenti del processo conoscitivo

-Cartesio inoltre ricerca un fondamento certo del sapere attraverso il dubbio metodico, la cui estensione è il dubbio universale (iperbolico), in base al quale si arriva a dubitare di ogni cosa (ipotesi del genio maligno ingannatore).

-Inoltre Cartesio sostiene che l'unica certezza è rappresentata dal cogito, cioè l'intuizione immediata del proprio esistere come soggetto pensante (cogito, ergo sum)


DOMANDE PAG. 111

1) Cartesio aveva una visione ottimistica dell'impresa filosofica, riteneva che la conquista del sapere non fosse impossibile né difficile, a patto che si osservassero alcune regole nella ricerca della verità.

2) Il termine “metodo” indica il cammino che porta verso il raggiungimento della verità,  Cartesio afferma che il metodo filosofico si debba basare sulle caratteristiche del metodo matematico.

3) Un'idea è chiara quando si afferma in modo vivido e immediato ed è distinta quando è separata da ogni altra e definita in se stessa.


DOMANDE PAG. 114

1) Per Cartesio potrebbe esistere “un genio maligno” che inganni l'uomo prendendosi gioco di lui e facendogli credere come vero ciò che in realtà non lo è. Dunque tutto può essere messo in dubbio “dubbio iperbolico” tranne il fatto stesso di dubitare.

2) 

3) Cartesio si chiede se grazie al cogito sia possibile sostenere con sicurezza l’esistenza del corpo e del mondo al di fuori di sé. La risposta del filosofo è che la certezza che scaturisce dal cogito investe soltanto unicamente il pensiero e le sue determinazione essenziali. L’esito del cogito è il raggiungimento della certezza del mio esistere come soggetto pensante e non come essere dotato di corpo.


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